Il retargeting (o remarketing) è una delle strategie più efficaci nel marketing digitale.
Oserei dire che si tratta della strategia che, più di ogni altra, caratterizza le potenzialità del marketing online rispetto a quello tradizionale.
Hai presente quando visiti un sito web e poi esci, per navigare su Facebook o su un altro sito, oppure per guardare un video su YouTube e ti accorgi che – oplà! – la pubblicità del prodotto che stavi visionando poco prima appare in bella vista?
Ecco, quello è un tipico esempio di retargeting.
E se hai un sito web puoi sfruttarlo a tuo vantaggio.
Sommario articolo
Differenza tra retargeting e remarketing
Fin qui avrai visto che ho utilizzato entrambi i termini: questo perché spesso sono usati in modo intercambiabile.
Però non è così: rappresentano due concetti diversi.
Il retargeting viene utilizzato per descrivere quella strategia che mostra gli annunci ai visitatori dopo che sono arrivati sul tuo sito e poi sono usciti senza compiere alcuna azione.
Questa tecnica di marketing viene effettuata con l’aiuto del monitoraggio di pixel o cookie che seguono l’utente dopo che hanno lasciato il sito nel quale stavano navigando (proprio come nell’esempio che ho descritto sopra).
Gli annunci di retargeting vengono mostrati agli utenti grazie a provider terzi, come la Rete Display di Google e Facebook, piattaforme che ti offrono l’opportunità di raggiungere i tuoi potenziali clienti su una moltitudine di siti web.
Il remarketing, in genere, si riferisce al contatto con i visitatori via e-mail, quindi è necessario aver acquisito l’indirizzo e-mail dell’utente.
Quindi, perché i termini sono usati in modo intercambiabile?
La “colpa” è di Google Adwords, perché è così che Google definisce il remarketing:
Il remarketing è un modo per connettersi con le persone che hanno precedentemente interagito con il tuo sito web o la tua app per dispositivi mobili. Ti consente di posizionare strategicamente i tuoi annunci in modo da renderli visibili a questi segmenti di pubblico mentre navigano in Google o nei siti web dei suoi partner e di contribuire così ad aumentare la notorietà del brand o a ricordare a tali segmenti di pubblico di effettuare un acquisto.
Google essenzialmente raggruppa gli annunci display e le email di remarketing nella sola terminologia di “remarketing” e la maggior parte dei marketer segue la stessa definizione.
Retargeting come funziona
Il funzionamento del retargeting è piuttosto semplice.
La forma più comune di retargeting si basa sull’utilizzo di un pixel e/o di un cookie.
In pratica, inserendo un apposito codice nel tuo sito web (o in una specifica pagina), ogni volta che un visitatore arriva al tuo sito o alla pagina di destinazione questo pixel rilascia un cookie nel browser del visitatore stesso.
Così, quando lascia il tuo sito e continua a navigare in altri siti web, il pixel fa sapere al tuo provider (Google Ads o Facebook) che deve mostrare gli annunci a questo utente.
In poche parole: il visitatore viene come “etichettato” e da quel momento potrà visualizzare banner o annunci mirati.
Il retargeting basato su pixel ha due grossi vantaggi:
- garantisce che i tuoi annunci vengano visualizzati da persone che hanno già consultato il tuo sito o fatto clic sulla tua pagina di destinazione.
- si avvia istantaneamente: i visitatori possono immediatamente iniziare a vedere i tuoi annunci, e questo potrebbe rivelarsi molto utile per riproporre un prodotto o un’offerta.
Un’altra modalità, più affine al remarketing, è l’utilizzo di liste o elenchi di utenti.
In questo modo puoi mostrare annunci specifici a clienti o visitatori che ti hanno fornito il loro indirizzo e-mail.
Ad esempio, potresti comunicare ai tuoi abbonati alla newsletter la disponibilità di un’offerta, oppure desideri che gli utenti della versione di prova gratuita del tuo servizio passino a un piano a pagamento.
Entrambe le situazioni sarebbero appropriate per le campagne di remarketing.
Obiettivi di una campagna Retargeting
Esistono due obiettivi di base che puoi impostare per le tue campagne di retargeting:
Brand Awareness
Se vuoi far conoscere il tuo brand, puoi iniziare impostando una campagna che informi i visitatori sulle caratteristiche del tuo prodotto o servizio.
Impostando questo obiettivo non punti direttamente alla vendita (lo vedremo subito dopo), ma a farti conoscere. Gli annunci in questione sono diretti a visitatori che non hanno interagito molto con la tua attività.
Il mio consiglio è di iniziare con campagne di retargeting per la Brand Awareness, come precursore per le successive campagne.
Conversione
Le campagne di conversione vengono utilizzate per quei visitatori che hanno maggiore familiarità con il tuo marchio e i suoi prodotti o servizi.
E che, nonostante questa loro attività, non hanno ancora concluso l’acquisto.
Quindi l’obiettivo di queste campagne è spingerli a cliccare sull’annuncio, indirizzandoli ad una pagina che li inviti a concretizzare con un acquisto o un’azione specifica.
Segmentazione del pubblico e retargeting
Indipendentemente dall’obiettivo della campagna, la chiave per creare campagne di retargeting di successo sta nella segmentazione del pubblico.
Per le campagne di retargeting, puoi creare segmenti di pubblico con queste caratteristiche:
- Segmentazione per comportamento
- Segmentazione in base al tempo
- Segmentazione di clienti esistenti
Retargeting per comportamento
Esistono due tipi di comportamenti che un visitatore può mostrare quando si trova sul tuo sito:
- Non è interessato (l’utente trascorre qualche secondo sul tuo sito, non visita nessuna altra pagina ed esce immediatamente)
- È interessato (l’utente naviga attraverso il contenuto del sito, magari fa clic su altre pagine come la pagina contatti, la pagina dei prezzi o la sezione “chi siamo”).
Il segmento di visitatori “Non interessato” non ha molto appeal, pertanto la pubblicazione di annunci mirati per questo gruppo di utenti aumenterà solo i costi e non favorirà il ROI.
D’altro canto, invece, i visitatori “interessati” hanno una probabilità molto più alta di ritornare sul tuo sito, interagire con il tuo brand e acquistare qualcosa se riesci a veicolare il giusto messaggio pubblicitario.
Quindi è su questa specifica categoria di utenti che dovrai concentrare i tuoi sforzi.
La cosa bella è che all’interno di questo macro-settore (gli “interessati”), puoi creare dei segmenti ancor più specifici e personalizzare gli annunci di retargeting in base all’esatto comportamento espresso all’interno del tuo sito.
Alcuni esempi?
- Alle persone che hanno visitato il tuo blog, puoi proporre il download di un e-book gratuito in cambio della loro e-mail
- Alle persone che hanno visitato una pagina prodotto o hanno abbandonato il carrello puoi mostrare un annuncio riproponendo quel prodotto, magari in sconto
Le opzioni sono davvero tantissime. Tutto dipende dall’attenzione che metti nella creazione delle campagne remarketing e nella tua capacità di segmentare nel miglior modo possibile il tuo pubblico.
Retargeting in base al tempo
Questa strategia tiene conto di tre cose:
- Durata tra la visita del sito da parte dell’utente e il momento in cui gli viene mostrato l’annuncio la prima volta
- La frequenza con cui vede i tuoi annunci
- Durata tra la prima visita al sito web e il momento in cui smette di vedere gli annunci di retargeting
In poche parole, puoi gestire i tuoi annunci pubblicandoli in base a questi tre fattori.
In Google Ads e Facebook, la durata predefinita è impostata su 30 giorni.
Questo significa che il cookie sarà memorizzato nel suo browser per 30 giorni, durante i quali potrai mostrare i tuoi annunci a quell’utente.
È importante ricordare che, se un visitatore visita il sito web entro quel periodo, il ciclo dei 30 giorni riparte da capo.
Entrambe le piattaforme pubblicitarie ti danno la possibilità di aumentare questo limite a seconda delle tue campagne remarketing.
Tuttavia, fai attenzione ad un paio di cose:
- non pubblicare i tuoi annunci troppo presto, in quanto ciò può irritare gli utenti e creare una percezione negativa del tuo marchio. Questo è particolarmente vero nel caso di un visitatore che ha trascorso solo pochi secondi sul sito (in poche parole non fare lo stalker…)
- un’altra cosa di cui occuparsi è la frequenza con cui i visitatori vedono i tuoi annunci. Mostrare lo stesso annuncio più di una volta su un singolo sito non è una buona idea.
Retargeting di clienti esistenti
Un ottimo momento pubblicare campagne di retargeting dedicate a clienti già esistenti è, ad esempio, in corrispondenza del rilascio di una nuova funzione del sito, oppure di un nuovo servizio, o ancora un aggiornamento del tuo piano tariffario.
Questi tipi di campagne possono produrre grandi risultati soprattutto per i clienti che non sono così attivi sulla tua piattaforma: forse il nuovo aggiornamento delle funzionalità può convincerli a diventare più attivi?
Ora che sai quali obiettivi impostare per le tue campagne di retargeting e come segmentare il tuo pubblico, vediamo come sono impostate le campagne di retargeting in Google Ads e Facebook.
Retargeting Facebook
Come impostare campagne di retargeting su Facebook?
Per iniziare con una campagna di retargeting su Facebook devi
- disporre di un account Facebook da inserzionista
- avere creato e installato sul tuo sito il pixel di Facebook (qui trovi la guida)
Al termine della configurazione dell’account, vai alla sezione Gestione inserzioni di Facebook e inizia a configurare la tua inserzione dinamica.
Quando selezioni il pubblico, scegli Usa le informazioni del tuo pixel o della tua app per creare un pubblico per il retargeting (questo ti consente di raggiungere con annunci pertinenti i visitatori che sono già stati sul tuo sito web).
Scegli un’opzione di retargeting tra quelle proposte da Facebook, inserisci il numero di giorni durante i quali si è verificata l’azione per l’opzione di retargeting scelta e infine seleziona “Mostra opzioni avanzate” per aggiungere un pubblico personalizzato o un pubblico simile alla tua targetizzazione (questa è un’operazione facoltativa).
Il retargeting di Facebook ti consente di tracciare le conversioni sui tuoi annunci di Facebook, ottimizzare gli annunci in base ai dati che raccogli e quindi creare annunci migliori in futuro.
Il vantaggio dell’utilizzo del Pixel di Facebook per le campagne di retargeting è che può anche essere utilizzato per pubblicare annunci di retargeting su Instagram.
Con tutte le campagne impostate e i segmenti di pubblico selezionati, tutto ciò che serve ora è creare l’annuncio.
Tuttavia, la semplice creazione di un annuncio non porterà visitatori: è necessario ottimizzare gli annunci per convincere gli utenti a fare clic e tornare sul tuo sito.
Ottimizzare gli annunci di retargeting
Le campagne di retargeting consistono essenzialmente in annunci display che utilizzano immagini, video e tipi di contenuti multimediali per coinvolgere il pubblico.
Per creare annunci display efficaci, assicurati che l’immagine e il testo siano pertinenti alla funzione del prodotto che offri.
Una buona pratica è quella di creare annunci diversi per ogni segmento di pubblico che hai selezionato per le tue campagne: questo ti permette di andare a colpire con una precisione chirurgica il visitatore che stai cercando di recuperare.
Un annuncio di retargeting ottimizzato ha i seguenti elementi:
- Un titolo accattivante: questo dovrebbe essere pertinente con l’esperienza che l’utente ha avuto sul tuo sito e dovrebbe essere scritto in modo da attirare la sua attenzione.
- Supporti pertinenti e visivamente d’impatto: puoi includere un’animazione o un’immagine nel tuo annuncio, tuttavia ricorda che il supporto scelto dovrebbe essere pertinente all’offerta mostrata nel testo dell’annuncio.
- Un pulsante (Call To Action) degno di essere cliccato: questo pulsante o link è strategico, e deve essere progettato in modo da risaltare ed avere un testo personalizzato e efficace (ad es. “Voglio l’e-book gratuito”)
- Un testo efficace: gli annunci non sono pensati per testi lunghi e verbosi, infatti hai un limite di caratteri da rispettare per spiegare l’offerta. Pertanto, il testo dell’annuncio deve andare rapidamente al punto e offrire ai visitatori un incentivo a fare clic.
In sintesi:
– Il titolo deve spiegare al visitatore cosa otterrà facendo clic sull’annuncio.
– Il pulsante CTA deve essere in risalto rispetto al resto dell’annuncio.
– L’immagine deve essere rilevante con l’offerta.
Tutti gli annunci di retargeting devono essere collegati alle pagine di destinazione anziché alla homepage (e questo è un errore che commettono in tanti!) poiché le Landing Page possono fornire una migliore corrispondenza con gli annunci e un rapporto di conversione ottimale.
Devi, cioè, fare in modo che il tuo annuncio sia collegato ad una pagina ben strutturata e specifica, che magari rispecchi l’annuncio stesso sia nelle immagini sia nei testi.
Una pagina esclusivamente dedicata a quel prodotto o a quell’offerta: diretta, semplice, chiara.
L’utente ha cliccato su quell’annuncio, quindi ha mostrato interesse. Devi convincerlo in pochi secondi, spiegando bene la tua offerta e utilizzando quelle leve che lo possono spingere a convertire (quindi immagini di grande impatto, testi chiari, linguaggio comprensibile, form facili da compilare).
Per assicurarti di aver creato pagine di destinazione perfettamente ottimizzate, consulta qui l’articolo per la creazione di landing page efficaci.
Hai bisogno di campagne Remarketing?
Lo so, la domanda è retorica.
È ovvio che il retargeting e il remarketing sono forme di advertising molto efficaci e che ti consentono di sfruttare al meglio tutti i vantaggi offerti dal digitale.
Pertanto la mia risposta breve è sì, soprattutto perché non sono troppo costosi! E una volta impostate correttamente, le campagne continueranno a funzionare offrendo alla tua attività una serie di nuove opportunità di vendita.
Conclusioni
In questo breve post abbiamo visto:
- Differenze tra remarketing e retargeting
- Retargeting cos’è
- Retargeting significato
- Remarketing significato
- Google Remarketing definizione
- Campagna Remarketing efficace: come impostarla
- Segmentazione del pubblico di destinazione
- Remarketing Facebook